“Viale del tramonto” di Billy Wilder.
Il crepuscolo di un’era che non tornerà mai più.
Oggi parliamo di una delle più importanti pellicole cinematografiche di sempre: Viale del tramonto (Sunset Boulevard) di Billy Wilder che vinse nel 1951 tre Oscar per la migliore sceneggiatura, per la migliore scenografia e per le musiche (9 nomination totali). Il film vinse anche due Nastri d’Argento (miglior attrice straniera, miglior regia film straniero)
Per la prima volta nella storia del cinema, nella scena iniziale di un film si viene a sapere che il protagonista alla fine morirà. Nella prima versione della sceneggiatura addirittura la scena iniziale doveva essere girata nella sala di un obitorio… Un cadavere galleggia nella piscina di una villa sul Sunset Boulevard. E’ il cadavere di Joe Gills, un giovane sceneggiatore di Hollywood, che inizia a raccontare la sua storia con tono ironico. L’uomo racconta di essersi fatto convincere a trasferirsi nella villa dell’ex diva Norma Desmond per scrivere una improbabile sceneggiatura che dovrebbe rilanciare la sua carriera. La donna viene incoraggiata dall’ex marito, ex regista e attuale maggiordomo Max (interpretato da Eric Von Strohem).
Senza dubbio il film è uno dei capolavori del regista di origini austriache, una delle migliori sceneggiature di sempre. Il canto del cigno di un mondo in patinato, “muto e assordante”, che si dissolve lentamente che riflette sulla natura stessa del cinema e dell’essere umano che piano piano è rimasto schiacciato dal racconto che fa di sè stesso.
Leggendarie alcune inquadrature come il primo piano finale di Norma che scende le scale o l’inquadratura della piscina con dentro il cadavere (citata da decine di film e serie tv).
Wilder è sempre stato un genio della sceneggiatura, un grande direttore di attori ed un regista di enorme spessore che in questo film si diverte a mescolare realtà e finzione in modo interesante: i ruoli che gli attori interpretano sono realmente simili alle loro vite.Nella scena in cui Norma (Gloria Swanson) e Joe (William Holden) si incontrano per la prima volta, Norma dice allo sceneggiatore: “Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo”. Ebbene con la grande ironia che lo contraddistingueva, Billy Wilder, fa pronunciare all’ex diva questa frase che è praticamente l’opposto di ciò che vuole affermare il film.
Viale del tramonto è infatti il più celebre film sul cinema, sul divismo e sul mito della bellezza che lentamente appassisce. Come dice Massimo Bertarelli è un“Affascinante, crudele dramma sulla putrefazione del cinema…”, un film sulla differenza tra un vecchio mondo che non c’è più ed uno nuovo, forse troppo cinico e troppo veloce rispetto al passato. Un film che sarà sempre attuale che paradossalmente non invecchia mai.